Oggi, 15 marzo, è la Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari (DCA), un'occasione per riflettere sull'impatto che questi disturbi hanno sulla vita di milioni di persone. In Italia, si stima che siano circa 3 milioni le persone che soffrono di DCA, in prevalenza donne, ma sono in aumento anche tra gli uomini. L'età di esordio si sta abbassando, con un incremento di casi anche in età preadolescenziale. Come psicologi, è nostro dovere non solo sensibilizzare l'opinione pubblica, ma anche fornire strumenti e strategie per affrontare questa sfida complessa. I DCA non sono semplicemente problemi legati al cibo, sono disturbi psicologici complessi che affondano le radici in una combinazione di fattori psicologici, sociali e biologici. Tra i fattori psicologici, troviamo: La manifestazione dei DCA riguarda l'alterazione del rapporto con il cibo e con la propria immagine corporea. Sono caratterizzati da comportamenti alimentari disfunzionali (restrizioni alimentari severe, abbuffate seguite da comportamenti compensatori come vomito o uso di lassativi, o episodi di alimentazione incontrollata) con esagerata preoccupazione per il peso e la forma fisica. Non si tratta semplicemente di "voler essere magri" o di una questione di forza di volontà, ma di vere e proprie patologie che possono avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale. I comportamenti alimentari disfunzionali possono essere interpretati come un modo per esprimere emozioni difficili da verbalizzare. Il cibo, infatti, è inteso non solo come fonte di nutrimento ma anche come un potente simbolo di emozioni, relazioni e conflitti interni che si cercano di controllare o risolvere. I DCA possono essere espressione di conflitti inconsci legati alla sessualità, all'aggressività o al desiderio di controllo. L' , ad esempio, può essere interpretata come un tentativo di negare la sessualità e la maturazione fisica, mentre la può riflettere un conflitto tra il desiderio di gratificazione e la paura di perdere il controllo. Il bisogno di controllo è un elemento chiave, la persona che soffre di DCA cerca di controllare il proprio corpo, come tentativo di controllare il mondo esterno. La psicologia umanistica, inoltre, riconosce l'influenza delle relazioni interpersonali e dell'ambiente sociale sullo sviluppo dei DCA. Il ruolo dello psicologo Lo psicologo svolge un ruolo fondamentale nel trattamento dei DCA, attraverso: Un appello all'azione In questa Giornata dei Disturbi Alimentari, invito tutti a:
Sotto la superficie: il significato psicologico dei sintomi
anoressia
bulimia