Dott. Roberto Genovese - Psicologo e Psicoterapeuta | Iscritto all'Albo Nazionale Psicologi | Sez. A O.P.R.S. n° 5892 |

Dott. Roberto Genovese

La Giornata dei Disturbi Alimentari: un appello alla consapevolezza e all'azione

2025-03-15 16:26

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La Giornata dei Disturbi Alimentari: un appello alla consapevolezza e all'azione

15 marzo 2025. Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari (DCA). I DCA non sono semplicemente problemi legati al cibo, sono disturbi psicologici complessi.



Oggi, 15 marzo, è la Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari (DCA), un'occasione per riflettere sull'impatto che questi disturbi hanno sulla vita di milioni di persone. In Italia, si stima che siano circa 3 milioni le persone che soffrono di DCA, in prevalenza donne, ma sono in aumento anche tra gli uomini. L'età di esordio si sta abbassando, con un incremento di casi anche in età preadolescenziale.


Come psicologi, è nostro dovere non solo sensibilizzare l'opinione pubblica, ma anche fornire strumenti e strategie per affrontare questa sfida complessa.


I DCA non sono semplicemente problemi legati al cibo, sono disturbi psicologici complessi che affondano le radici in una combinazione di fattori psicologici, sociali e biologici.


Tra i fattori psicologici, troviamo:


  • Bassa autostima: una percezione negativa di sé stessi può portare a un'ossessione per il controllo del peso e dell'aspetto fisico.
  • Perfezionismo: l'irrealistica ricerca della perfezione può alimentare comportamenti alimentari disfunzionali.
  • Difficoltà nella gestione delle emozioni: il cibo può diventare un modo per affrontare emozioni difficili come ansia, tristezza o rabbia.
  • Traumi: esperienze traumatiche possono aumentare il rischio di sviluppare un DCA.

La manifestazione dei DCA riguarda l'alterazione del rapporto con il cibo e con la propria immagine corporea. Sono caratterizzati da comportamenti alimentari disfunzionali (restrizioni alimentari severe, abbuffate seguite da comportamenti compensatori come vomito o uso di lassativi, o episodi di alimentazione incontrollata) con esagerata preoccupazione per il peso e la forma fisica. Non si tratta semplicemente di "voler essere magri" o di una questione di forza di volontà, ma di vere e proprie patologie che possono avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale.






Sotto la superficie: il significato psicologico dei sintomi

I comportamenti alimentari disfunzionali possono essere interpretati come un modo per esprimere emozioni difficili da verbalizzare. Il cibo, infatti, è inteso non solo come fonte di nutrimento ma anche come un potente simbolo di emozioni, relazioni e conflitti interni che si cercano di controllare o risolvere. I DCA possono essere espressione di conflitti inconsci legati alla sessualità, all'aggressività o al desiderio di controllo.



L'


anoressia

, ad esempio, può essere interpretata come un tentativo di negare la sessualità e la maturazione fisica, mentre la


bulimia

può riflettere un conflitto tra il desiderio di gratificazione e la paura di perdere il controllo.



Il bisogno di controllo è un elemento chiave, la persona che soffre di DCA cerca di controllare il proprio corpo, come tentativo di controllare il mondo esterno.



La psicologia umanistica, inoltre, riconosce l'influenza delle relazioni interpersonali e dell'ambiente sociale sullo sviluppo dei DCA.





Il ruolo dello psicologo


Lo psicologo svolge un ruolo fondamentale nel trattamento dei DCA, attraverso:


  • Valutazione diagnostica: identificare i fattori psicologici che contribuiscono al disturbo.
  • Psicoterapia: aiutare la persona a sviluppare una relazione sana con il cibo, il corpo e le emozioni.
  • Supporto alla famiglia: coinvolgere la famiglia nel processo di guarigione, fornendo strumenti per sostenere il proprio caro.
  • Prevenzione: promuovere un'immagine corporea positiva e sana, contrastando gli stereotipi e i pregiudizi.

Un appello all'azione


In questa Giornata dei Disturbi Alimentari, invito tutti a:


  • Informarsi: conoscere i sintomi e le conseguenze dei DCA è il primo passo per aiutare chi ne soffre.
  • Parlare: non sottovalutare i segnali di allarme e offrire supporto a chi potrebbe avere un problema.
  • Agire: sostenere le associazioni e le iniziative che si occupano di DCA.
  • Combattere lo stigma: i DCA sono malattie, non scelte. Non giudichiamo, sosteniamo.


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